
Un grande vino non nasce in cantina, ma nel vigneto.
È da questo concetto che parte tutta la vinificazione di Valentina Cubi.
La storia
La storia inizia in Valpolicella, dove Valentina e Giancarlo sono cresciuti e si sono conosciuti.
Giancarlo proviene da una famiglia di vignaioli dal diciannovesimo secolo, mentre Valentina si appassiona al mondo enologico dopo l’incontro con il marito. Nel 1969 i due coniugi decisero di investire i loro risparmi a Fumane, acquistando i 7 ettari dei 10 attuali, situati in cru importanti come Monte Tenda, Monte Crosetta e Rasso. Questi vigneti sono il patrimonio più importante dell’azienda, a cui si applicano solo tecniche agronomiche biologiche. La certificazione bio è stata fortemente sentita e voluta da Valentina, oltre ad essere una vera e propria filosofia di tutta la famiglia.
L’obiettivo è di entrare in sintonia con la natura e lasciare alle generazioni future un ambiente migliore, più sano e in grado di dare ancora grandi soddisfazioni.
Si considerano artigiani del vino: “Produciamo vini solo con le nostre uve, raccolte rigorosamente a mano da una squadra di collaboratori fidati e formati a selezionare i grappoli perfetti, i soli che diventeranno vino.”
La terra
Durante la fermentazione in cantina c’è un inebriante profumo di vino, di frutta fresca e di fiori. L’accoglienza e la condivisione sono valori fondamentali, così come la propensione all’eccellenza. Un lavoro meticoloso che garantisce il risultato al palato dei consumatori.
L’approccio organico inizia le prime sperimentazioni in un vigneto alle porte della città di Verona e si estende in poco tempo a tutta la tenuta.
Da anni, nell’Az. Valentina Cubi, si opera con il metodo biologico per mantenere i terreni salubri ed incrementare il contenuto di sostanza organica migliorandone la fertilità.
La costituzione unica dei nostri terreni , ricchi di scheletro, conferisce a tutti i vini un carattere irripetibile, contraddistinto da naturali note fruttate e speziate, grande freschezza e di conseguenza eleganza.
Nei vigneti si trovano anche alcuni filari di vitigni internazionali come Cabernet, Sangiovese e Croatina.
Affinché il Valpolicella, il Recioto e l’Amarone siano vera espressione del terroir, queste ultime varietà sono vinificate separatamente ed imbottigliate sotto il nome di “qb”; ironia nella sorte, questo vino IGT è spesso pensato come tutto e per tutto locale, dimostrando che il terroir ha il sopravvento sui vitigni.